Il Gamba de legn, come veniva affettuosamente chiamato dai milanesi il tram che da Milano andava a Lodi e a Sant’Angelo Lodigiano, era uno degli ultimi ritrovati della tecnologia del regno italiano. Su binari di ferro, mal tenuti insieme da traversine di legno, trasportava, tra nuvole di fumo nero, persone e merci da un capo all’altro del distretto alla folle velocità di 16-18 chilometri orari. Il suo sferragliare per i borghi intimoriva le bestie, incuriosiva i ragazzi e incuteva terrore a chi quel modo di muoversi proprio non piaceva… (Capitolo 2)
Il motivo per cui il tram fosse così chiamato era incerto e vi erano diverse interpretazioni: chi sosteneva fosse per una particolare parte del motore a forma di gamba di legno, e chi avallava l’ipotesi che il nome lo dovesse a una sequela di sciagure: quell’infernale macchina aveva mutilato più di una persona, costringendo gli infelici a vivere con delle protesi al posto dei loro veri arti inferiori. (Capitolo 3)
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